Prova

Il giornale online dell'ISTITUTO PROFESSIONALE di STATO per i SERVIZI ALBERGHIERI e della RISTORAZIONE di San Pellegrino Terme (BG)

Realizzato dagli alunni delle classi 1ªF, 1ªD e 2ªD coordinati dal prof. Giuseppe Ippolito

Dirigente scolastico: prof. Brizio Luigi Campanelli

giovedì 14 gennaio 2016

Un nemico da combattere: l'alcolismo

Il comportamento per cui un individuo ingerisce volontariamente una quantità eccessiva di alcol etilico ha un nome preciso, alcolismo, e rappresenta una patologia grave.
Questo disturbo può comparire in forma acuta o in forma cronica. Nella sua forma acuta, l’alcolismo si manifesta con uno stato di ubriachezza; nella sua forma cronica, si può trasformare progressivamente in una vera e propria forma di tossicomania e può essere causa di morte precoce.
L’alcolismo è spesso dovuto a una combinazione di fattori di natura diversa, di tipo psicologico, sociale e, a quanto sembra, ereditario. 


L’alcol produce uno stato tossico generale dell’organismo, accompagnato da una situazione di deperimento dovuto sia all’insufficiente apporto alimentare per inappetenza, sia alla riduzione dell’assorbimento e dell’utilizzazione degli alimenti introdotti.
Gli effetti dell’assunzione esagerata di alcol sono di tipo cumulativo, cioè si assommano e uno non esclude l’altro; essi comprendono una vasta gamma di disturbi a carico di vari organi e apparati. Tra i più comuni vi sono quelli a carico del sistema nervoso centrale e periferico, dell’esofago e dello stomaco, del fegato e del pancreas, del sistema circolatorio.
Le manifestazioni a carico del sistema nervoso centrale comprendono sia la comparsa di deficit della memoria e della capacità di apprendimento sia, quando l’alcolismo è associato a malnutrizione, una degenerazione del cervello che si manifesta con la difficoltà nel mantenere la posizione eretta e nel camminare.
Le manifestazioni a carico del sistema nervoso periferico comportano la comparsa di formicolii e parestesie (alterazioni della sensibilità, ndr) agli arti.
Le alterazioni a carico di esofago e stomaco possono determinare la comparsa di esofagite (infiammazione della parete interna dell’esofago, ndr), gastrite ed emorragie gastrointestinali.
Le alterazioni a carico del fegato possono evolvere verso l’epatite da alcol e la cirrosi, mentre quelle a carico del pancreas possono determinare l’insorgenza di pancreatite acuta e cronica (infiammazione del pancreas, ndr).
Le alterazioni a carico del sistema circolatorio comportano un aumento della pressione sanguigna, tachicardia e dilatazione di atrio e ventricolo sinistro con evoluzione verso l’insufficienza cardiaca.
A livello psichico, l’alcolismo è caratterizzato da un progressivo decadimento delle facoltà intellettive e dalla perdita del senso etico. Caratteristiche sono l’aggressività dell’alcolista e la grande labilità del suo umore. Dopo un lungo periodo di abusi può insorgere il delirium tremens, grave sindrome, talvolta fatale, che si manifesta con stato confusionale, allucinazioni e tremori, e che può essere indotta anche dall’astinenza dall’alcol. I casi di alcolismo più avanzato richiedono frequenti ricoveri ospedalieri.
Le cliniche e i reparti ospedalieri specializzati nella cura dell’alcolismo sono in crescita costante, in seguito anche all’aumento del numero di alcolisti disposti a considerare il proprio problema al pari di una qualunque malattia grave e, dunque, a curarsi; le diagnosi avvengono così più precocemente di un tempo, e questo consente di ottenere un maggiore successo delle terapie e tassi di guarigione più elevati.
Le terapie convenzionali dell’alcolismo contemplano diversi tipi d’intervento, volti in parte a eliminare i problemi acuti dell’etilismo, come le crisi d’astinenza, in parte a curare l’aspetto psicologico della dipendenza attraverso una serie di colloqui individuali e di gruppo.
L’obiettivo finale della maggior parte delle terapie è la totale astinenza dalle bevande alcoliche.
Tra i farmaci che possono facilitare la guarigione dall’alcolismo vi sono alcuni psicofarmaci. Può essere utile l'impiego dell’antabuse, un preparato che produce un forte disgusto per l’ingestione di alcolici, ma risulta in molti casi pericoloso. Gli etilisti che decidono di smettere di bere spesso si rivolgono all’associazione denominata Alcolisti Anonimi, un gruppo di sostegno psicologico e morale che, tuttavia, non fornisce trattamenti di tipo clinico.
L’alcool è anche la causa di numerosissimi incidenti stradali. I quotidiani e i telegiornali sembrano tanti bollettini di guerra quando riportano notizie sulle stragi del sabato sera e tutti, lettori o ascoltatori, soffrono sentendo che giovani tra i 19 e i 22 anni perdono la vita così per nulla. Per evitare o prevenire tali tragedie sono state fatta tante proposte, lanciate tante idee, presentati spot televisivi: pubblicità progresso, e molti disegni di legge sono stati approvati: niente alcol nelle discoteche; chi guida non beve, non produrre macchine che superano i 150 km/h.
Ma in realtà basterebbe molto poco: credere nel valore di se stessi e della vita.

Alessandro Pozzi, 2ªD - Marco Pezzotta, 2ªD - Marco Locatelli, 2ªD 
Jacopo Chiesa2ªD - Daniele Tedesco, 2ªD - Enrico Margiotta, 2ªD

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