Fin
dai tempi antichi, la lettura era un privilegio dei ceti più alti; solo alcuni
potevano permetterselo e chi poteva doveva studiare sodo per ottenere questo
diritto. Invece di questi tempi la lettura giovanile è ormai in disuso.
Alla
domanda “leggi?” la risposta prevalente è un no secco, eppure se chiediamo ai
ragazzi se hanno tempo libero, ci rispondono di sì. Perché allora i giovani non
si dedicano alla lettura? La risposta è semplice ed elementare: la tecnologia.
I
ragazzi di oggi preferiscono stare davanti ad un monitor, ad un “utile-futile”
marchingegno destinato ad essere superato da una console più avanzata piuttosto
che prendere in mano un libro, e questo influenza molto la cultura del nostro dei
ragazzi stessi.
Anche
la lettura tra i giovani di oggi è molto diversa da quella dei tempi passati.
Infatti, i pochi ragazzi che leggono, hanno affermato che preferiscono i libri
fantasy, perché come spiega una ragazza da noi intervistata “Ci fanno staccare
la spina dal mondo; penso che il bello
della lettura è che ti fa viaggiare in un modo fantastico, tutto tuo. Molte
volte ritrovo certi tratti di me in personaggi; e spesso quello stesso
personaggio lascia qualcosa in me”. O come afferma un altro ragazzo “Mi piace
leggere perché i libri mi fanno sognare ad occhi aperti. Al contrario di come
si pensa i libri non sono una perdita di tempo, e a parer mio chi la pensa così
non sa cosa si perde”.
Ci
sono inoltre altri generi come quelli fantascientifici, mistery, thriller e
rosa molto letti dai giovani, eppure tra i lettori, pochissimi si immergono in
opere classiche, di tema storico o sociale o filosofiche che invece permettono
una maturazione interiore grazie alla conoscenza di quello che è accaduto in
passato e consentono anche di non farci cascare negli stessi errori. E questi
libri vengono evitati per paura del linguaggio forbito ed eccelso, o anche solo
per la pesantezza morale del libro, a dispetto dei tempi andati su cui era
incentrata la lettura.
Come
si sa le mode sono destinate a tornare....speriamo allora che anche leggere
torni di moda.
Federico
Azzalin Burzio, 1ªF
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