In
Europa infatti un giovane su quattro, tra i 15 e i 29 anni, muore a causa
dell’alcol; rappresenta il primo fattore di rischio invalidità, mortalità
prematura e malattia cronica.
Si
stima che di tutte le morti nella regione europea, tra il 40 e il 60, sono da
attribuire all’eccessivo consumo di alcool che costa alla società una quantità
pari al 2-5% del prodotto interno lordo.
Nella
fascia d’età tra 18 e i 25 anni, viene evidenziata un’elevata incidenza di
patologie traumatiche correlate all’alcool, un preoccupante aumento delle
violazioni di legge, nonché dell’abuso contemporaneo d’alcolici e di altre
droghe.
Purtroppo
la pubblicità non aiuta di certo la riduzione del consumo di bevande alcoliche,
anzi il marketing delle industrie che producono queste bevande considera i
giovani il target d’eccellenza.
I
giovani, soprattutto i maschi, iniziano a bere in compagnia di amici, in un bar
o in un pub per avere un miglior rapporto sia con la propria compagnia che con
gli altri. Spesso il giovane inizia a bere nei momenti di maggior euforia o
noia.
Questo
percorso sembra essere ormai noto a tutti e sembra anche essere la ragione di
molte situazioni d’abuso, non solo di bevande alcoliche, ma sempre più spesso anche
di sostanze stupefacenti.
Nella
maggior parte delle volte in cui il giovane utilizza queste sostanze stupefacenti
oppure alcol lo fa solo per essere al centro dell’attenzione nel gruppo di
coetanei, per fare nuove amicizie, o per attirare una persona a cui è interessato.
Un
adolescente del nuovo millennio per integrarsi in un gruppo, si avvicina sempre
di più al mondo dell'alcol e della droga, fino alla dipendenza, infatti è per
questa ragione che l'alcol è diffusissimo in età adolescenziale.
Gli
effetti più pericolosi questa volta sono il coma etilico e problemi al fegato
che si possono sorgere nel corso degli anni.
Una
delle conseguenze principali di questi due tipi di sostanze è rappresentata
dalla perdita della lucidità mentale tanto che spesso si verificano risse e
incidenti.
Un
giovane che vive questa problematica e si rende conto della gravità della
situazione può avere bisogno, per venirne fuori, dell'aiuto di persone a lui
vicine e di cui si fida, come la famiglia o gli amici. Spetta quindi a loro il compito
- soprattutto i genitori - di aiutare il ragazzo affinché riesca a risolvere i
suoi problemi. Esistono però casi in cui punti di riferimento come la famiglia
vengono a mancare e quindi l'adolescente è costretto a cercare soccorso all’interno
di case-famiglia o centri di recupero.
La
maggior parte dei giovani, infatti, non può superare autonomamente il problema
della dipendenza di droghe o alcol: la famiglia gioca perciò un ruolo di
fondamentale importanza per la crescita dei propri figli.
Sveva
Rota, 1ªD - Patrizia
Gamba, 1ªD
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