Prova

Il giornale online dell'ISTITUTO PROFESSIONALE di STATO per i SERVIZI ALBERGHIERI e della RISTORAZIONE di San Pellegrino Terme (BG)

Realizzato dagli alunni delle classi 1ªF, 1ªD e 2ªD coordinati dal prof. Giuseppe Ippolito

Dirigente scolastico: prof. Brizio Luigi Campanelli

mercoledì 13 gennaio 2016

Alcol e giovani, un binomio pericoloso

Se giovane fa rima con alcol il rischio è particolarmente elevato. 
In Europa infatti un giovane su quattro, tra i 15 e i 29 anni, muore a causa dell’alcol; rappresenta il primo fattore di rischio invalidità, mortalità prematura e malattia cronica.
Si stima che di tutte le morti nella regione europea, tra il 40 e il 60, sono da attribuire all’eccessivo consumo di alcool che costa alla società una quantità pari al 2-5% del prodotto interno lordo.


Nella fascia d’età tra 18 e i 25 anni, viene evidenziata un’elevata incidenza di patologie traumatiche correlate all’alcool, un preoccupante aumento delle violazioni di legge, nonché dell’abuso contemporaneo d’alcolici e di altre droghe.
Purtroppo la pubblicità non aiuta di certo la riduzione del consumo di bevande alcoliche, anzi il marketing delle industrie che producono queste bevande considera i giovani il target d’eccellenza.
I giovani, soprattutto i maschi, iniziano a bere in compagnia di amici, in un bar o in un pub per avere un miglior rapporto sia con la propria compagnia che con gli altri. Spesso il giovane inizia a bere nei momenti di maggior euforia o noia.
Questo percorso sembra essere ormai noto a tutti e sembra anche essere la ragione di molte situazioni d’abuso, non solo di bevande alcoliche, ma sempre più spesso anche di sostanze stupefacenti.
Nella maggior parte delle volte in cui il giovane utilizza queste sostanze stupefacenti oppure alcol lo fa solo per essere al centro dell’attenzione nel gruppo di coetanei, per fare nuove amicizie, o per attirare una persona a cui è interessato.
Un adolescente del nuovo millennio per integrarsi in un gruppo, si avvicina sempre di più al mondo dell'alcol e della droga, fino alla dipendenza, infatti è per questa ragione che l'alcol è diffusissimo in età adolescenziale.
Gli effetti più pericolosi questa volta sono il coma etilico e problemi al fegato che si possono sorgere nel corso degli anni.
Una delle conseguenze principali di questi due tipi di sostanze è rappresentata dalla perdita della lucidità mentale tanto che spesso si verificano risse e incidenti.
Un giovane che vive questa problematica e si rende conto della gravità della situazione può avere bisogno, per venirne fuori, dell'aiuto di persone a lui vicine e di cui si fida, come la famiglia o gli amici. Spetta quindi a loro il compito - soprattutto i genitori - di aiutare il ragazzo affinché riesca a risolvere i suoi problemi. Esistono però casi in cui punti di riferimento come la famiglia vengono a mancare e quindi l'adolescente è costretto a cercare soccorso all’interno di case-famiglia o centri di recupero.
La maggior parte dei giovani, infatti, non può superare autonomamente il problema della dipendenza di droghe o alcol: la famiglia gioca perciò un ruolo di fondamentale importanza per la crescita dei propri figli.

Sveva Rota, 1ªD - Patrizia Gamba, 1ªD

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