Prova

Il giornale online dell'ISTITUTO PROFESSIONALE di STATO per i SERVIZI ALBERGHIERI e della RISTORAZIONE di San Pellegrino Terme (BG)

Realizzato dagli alunni delle classi 1ªF, 1ªD e 2ªD coordinati dal prof. Giuseppe Ippolito

Dirigente scolastico: prof. Brizio Luigi Campanelli

venerdì 15 gennaio 2016

Profughi in cerca di casa

Li chiamano profughi. Sono uomini, donne e bambini in fuga dai loro Paesi. E chiedono asilo politico. Cercano una casa e un lavoro: le condizioni per vivere la propria vita dignitosamente.
A spingerli ad abbandonare la propria patria sono la fame, la schiavitù, le guerre religiose, le carestie; in definitiva la violazione dei più basilari diritti umani.


In tanti arrivano con la speranza di trovare casa e lavoro per vivere onestamente. In molti non ce la fanno e pagano con la vita la ricerca di un futuro migliore. I viaggi che intraprendono infatti sono duri, faticosi e pieni i pericoli. 
Guardano all’Italia come all’Eldorado. E qui arrivano partendo da diverse parti del mondo: Repubblica Centro Africana, Eritrea, Somalia, Sudan, Etiopia, Gibuti, Pakistan, Nigeria, Afghanistan e Siria.
Il sistema d’accoglienza italiano attualmente ospita 93.608 profughi tra centri governativi e strutture temporaneamente regionali.
In Italia vivono spesso tra i binari delle stazioni; i più “fortunati” hanno un materasso sulla banchina e un cartone come coperta. Ma la maggior parte di loro non sono considerati profughi ma clandestini e l’Unione europea per questa ragione non vuole aiutare l’Italia. In Italia sono distribuiti in dieci regioni: Sicilia (16%), Lombardia (13%), Lazio (9%), Campania (8%), Piemonte (7%), Veneto (7%), Puglia (6%), Toscana (6%), Emilia-Romagna (6%), Calabria (5%). Solo in Italia gli emigrati sono 5 milioni e 730 mila e rappresentano l’8,3% della popolazione totale.


Vanessa Silva, 1ªF - Laura Facchinetti, 1ªF - Zoe Bonzi, 1ªF - Yomar Maldonado, 1ªF

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